Gli imprenditori sanno che, in un campo lavorativo che funziona in team, è necessario attuare una serie di strategie propedeutiche ad alimentare non solo il senso di appartenenza del singolo alla mission e ai valori aziendali, ma anche di ottimizzare la natura delle relazioni rispettose e trasparenti con i colleghi.
Quando si lavora in team, sentimenti come la fiducia, l’affidabilità, il rispetto e la trasparenza, giocano un ruolo fondamentale nella creazione di un nucleo di lavoro funzionale, efficiente e produttivo, che non risenta eccessivamente delle condizioni di stress e che abbia una buona malleabilità e flessibilità lavorativa.
Fare team building significa curare il livello umano delle interazioni tra i dipendenti, tra imprenditori e direttori che, secondo le regole di leadership, hanno comunque la prerogativa di gratificare il lavoro del proprio team e di riconoscerlo, in maniera tale che non vengano meno la motivazione e le attitudini proattive necessarie per lavorare sui progetti contestuali e futuri.
Per questo molti imprenditori si affidano a formatori professionisti che sono in grado di insegnare competenze trasversali e sociali, o che riescano a introdurli ad una serie di percorsi propedeutici alla crescita professionale e lavorativa: grazie al sostegno e alle conoscenze di formatori professionisti come Leonardo Leone, imprenditori, lavoratori, direttori d’azienda e libri professionisti possono lavorare sulla propria crescita personale e lavorativa, permettendo loro di elargire tali conoscenze e di applicarle con il proprio team di riferimento.
Strutturare un progetto di team building efficace
Per un imprenditore, costruire un team efficiente che abbia alla base conoscenze settoriali e capacità di organizzazione e di gestione del lavoro è fondamentale: fare team building significa creare un ordito relazionale solido tra i dipendenti, che preveda anche l’acquisizione di altri sentimenti umani propedeutici allo sviluppo di un ambiente di lavoro sano e sostenibile psicologicamente.
In questo caso si parla infatti di affidabilità, di sostegno, di supporto, di crescita e di complicità che non tutti i team riescono a sviluppare da zero in maniera naturale: siamo umani, siamo persone differenti, per questo in alcuni contesti è necessario limare le proprie attitudini comportamentali meno funzionali e valorizzare quelle che invece possono apportare un vantaggio positivo e un valore aggiunto al lavoro del team.
Per strutturare un progetto di team building efficace, non è necessario cercare idee stravaganti -per quanto possa essere bello, ogni tanto, stupire con qualche iniziativa meno consueta il proprio team di lavoro-: la cosa più importante da fare è strutturare delle abitudini, magari a cadenza periodica, in cui i membri del team hanno l’occasione di confrontarsi e di interagire anche al di fuori dell’ambiente lavorativo.
Organizzare una cena di lavoro, un’esperienza condivisa, o una giornata sportiva insieme all’aria aperta potrebbero essere degli ottimi spunti per generare occasioni inclusive e conviviali che mirino a migliorare l’affiatamento del gruppo: mantenere i membri in contatto, evitando che si creino marginalità o individualismi potrebbe essere un ottimo modo per favorire l’integrazione di tutti e per generare rispetto, autostima e senso di fiducia.
Ricordiamo che lavorare in un regime che prevede l’azione di un team integrato, significa che questo gruppo di lavoro ha il compito specifico di trovare soluzioni e di risolvere problemi: per questo è essenziale che ci sia un rapporto proattivo e ugualitario in cui nessuno tende a prevaricare, a sminuire o a oscurare la personalità dell’altro.
Strategie utili di team building: prova sul campo
Dare un’ossatura strutturata alla gestione del team building significa creare una strategia vincente che possa favorire davvero l’efficacia della costruzione del gruppo utilizzando modalità psicologiche, sociali e metodologiche per raggiungere l’obiettivo in maniera ottimale.
Per creare una strategia di team building, innanzitutto, è sicuramente necessario riconoscere ed esplorare l’unicità del team, tenendo in considerazione i suoi membri e analizzando i loro punti di forza e di debolezza, nonché le credenze personali e i valori: far leva su valori condivisi e su credenze personali comuni potrebbe essere un ottimo modo per iniziare a costruire un’interazione più sana di fiducia e di affidabilità.
Definire un obiettivo o uno scopo da raggiungere è fondamentale, e questo non può prescindere dall’analisi dei problemi che ha riscontrato il team durante il proprio lavoro: un membro non è proattivo? Il team non riesce a mettersi d’accordo per la risoluzione di alcuni problemi? Ci sono antipatie determinanti che influenzano l’efficacia del lavoro?
Analizzare le risposte a queste domande permette di avere un quadro chiaro della situazione e di dedurre delle contromisure adeguate, che possano permettere al team di gestire meglio il rapporto relazionale interno.
Massimizzare e implementare tutte quelle occasioni in cui il team può lavorare sulla fiducia come giochi di verità, degustazioni, esercizi di visualizzazione e attività sportive, può favorire conoscenza e integrazione, stabilendo radici importanti su cui costruire l’alberatura dei propri lavori e dei propri progetti in futuro.